Il Ghetto di Venezia è uno dei ghetti storici più famosi al mondo. Fu fondato nel XVI secolo ed era un’area residenziale per la popolazione ebraica della città. Il termine “ghetto” deriva probabilmente dalla parola italiana “ghèto”, che a sua volta può essere ricondotta alla parola ebraica “get” (atto di divorzio).

Il Ghetto di Venezia fu istituito nel 1516 mediante un decreto del Doge di Venezia. Era un quartiere delimitato per isolare e controllare la comunità ebraica. Gli accessi al Ghetto venivano chiusi di notte e la popolazione ebraica era suddivisa in sei diverse aree chiamate “squeri”.

Nonostante il Ghetto di Venezia fosse una comunità chiusa, gli abitanti ebrei potevano commerciare e svolgere attività culturali. Nel Ghetto nacquero numerose sinagoghe, scuole, laboratori e negozi. Nonostante le restrizioni e le discriminazioni subite dalla comunità ebraica, nel Ghetto di Venezia si sviluppò una ricca tradizione culturale.

Nel corso dei secoli, la situazione della comunità ebraica a Venezia cambiò. Con l’occupazione francese alla fine del XVIII secolo, le restrizioni per la popolazione ebraica furono allentate. Dopo l’unificazione dell’Italia nel XIX secolo, le porte del Ghetto furono rimosse e gli ebrei ottennero pieni diritti civili.

Oggi, il Ghetto di Venezia è ancora un luogo importante per la comunità ebraica e un centro storico della vita ebraica a Venezia. Ospita un museo ebraico, sinagoghe e una biblioteca ebraica. Il Ghetto è anche una meta turistica popolare che attira visitatori interessati a conoscere la storia della comunità ebraica a Venezia. (cg)

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